Trasporto yacht: disciplina nazionale e internazionale a confronto

 

Come si colloca il trasporto yacht e di altri mezzi marittimi nel quadro normativo europeo?

La protezione della sicurezza in mare rappresenta un must della politica della navigazione marittima. Il trasporto di barche, il trasporto yacht, e di qualsiasi altro mezzo di trasporto affine, non può prescindere dalla protezione di eventuali passeggeri, se ivi presenti. Trattasi di un cardine precostituito di qualsiasi disciplina a tale rapporto giuridico applicabile. Così come non può prescindere dalla tutela dell'ambiente marino e delle regioni costiere, che rappresentano il naturale background in cui il trasporto yacht si svolge. Viste le dimensioni mondiali che il trasporto marittimo assume, è stato ritenuto essenziale definire i contorni di una disciplina uniforme di carattere internazionale. A prendere l’iniziativa è l'Organizzazione Marittima Internazionale. Quest’ultima stabilisce norme internazionali di sicurezza che rappresentano oggi un parametro unico per tutti coloro che si trovino parti di un contratto di trasporto marittimo.

 

Rispetto dell’ambiente nei trasporti yacht: un sine qua non da rispettare

I trasporti yacht e di barche via mare non potevano rimanere immuni dalla rigida normativa prevista dall’UE a tutela dell’ambiente. Tutto ciò rappresenta un bene, visto e considerato che, per sua natura, lo spostamento di mezzi di grandi e, in alcuni casi, imponenti dimensioni, può impattare in maniera dannosa sull’ambiente. Urge dunque mettere a punto regole e canoni ben precisi.

Ebbene, la stessa Organizzazione Marittima Internazionale ha siglato precisi accordi internazionali ad hoc. Tra questi impossibile non menzionare la Convenzione per la Prevenzione dell'Inquinamento Causato da Navi (MARPOL). Ne è derivato, a fronte di tale importante e autorevole intervento, un rapido adeguamento del nostro diritto nazionale a tali accordi. Per l’effetto, la prevenzione dell’inquinamento in mare assurgere oggi a paradigma privilegiato della politica italiana del trasporto marittimo.

 

La nuova disciplina delle operazioni doganali nel trasporto yacht

Come è noto, il trasporto yacht e imbarcazioni affini è chiamato ad osservare tutta una serie di adempimenti correlati al passaggio doganale. Alle dogane - organi operativi periferici statali - sono affidati compiti di controllo, monitoraggio e espletamento di tutte le formalità concernenti il movimento da e verso l’estero. Questo vale per persone, merci e, appunto, mezzi di trasporto. Ne consegue, come è facile immaginare, che il trasporto di mezzi via mare sia oggi chiamato ad osservare in maniera pedissequa l’intero corollario di leggi, direttive ed altre disposizioni emesse dall’UE in materia di operazioni doganali.

Per effetto di questo intervento, devono essere evasi gli annessi adempimenti burocratici come mai prima d’ora in passato era avvenuto. Da ciò ne deriva un richiamo all’ordine destinato a tutti gli operatori marittimi e, quindi, in particolare, alle aziende dedite ai trasporti yacht e imbarcazioni di vario genere. Gli adempimenti doganali si rendono, di conseguenza, non del tutto semplici da interpretare. Fortunatamente, c’è chi, sul mercato, offre un servizio di consulenza doganale import/export proprio al fine di rendere più semplice e agevole l’esperienza di imbarco e logistica.


 

Direttiva 94/25: l’importante novità nel mondo della nautica e del trasporto yacht

Non può, non deve, poi, passare inosservato uno degli interventi normativi più importanti in tema di trasporto yacht e libera circolazione di mezzi via mare. Trattasi della Direttiva 94/25. Per effetto delle relative disposizioni in essa contenute, anche il nostro ordinamento è chiamato a seguire una nuova filosofia.

Ed ecco prender vita un approccio rinnovato verso direttive comunitarie che si presentano maggiormente orientate verso la libera circolazione di beni, oltre che di persone e servizi. Quali siano questi importanti cambiamenti è presto detto: nessuno Stato dell’Unione Europea può impedire l’ingresso sul proprio territorio di un prodotto marcato CE. Ciò per non mettere in pericolo la sicurezza e la salute delle persone o dell’ambiente. Si tratta, a ben vedere, di una grande opportunità che, alla luce dei fatti, in verità, pochi operatori del settore hanno saputo cogliere. La normativa, da alcuni ritenuta farraginosa e frammentaria, in verità è il primo passo verso una libertà di circolazione di mezzi e servizi di più ampio respiro. Ci si chiede quando il settore dei trasporti di mezzi via mare possa vivere questo auspicato cambiamento. Dati alla mano, sono, infatti, davvero pochi i professionisti dediti ai trasporti yacht e imbarcazioni che già hanno fatto tesoro di questa nuove opportunità.


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